“La BPCO ( Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva ) è una malattia polmonare cronica progressiva, non completamente reversibile, caratterizzata da bronchite cronica ed enfisema polmonare – dice il Dr. Maurizio Dottorini direttore della struttura complessa di Pneumologia del S. Maria della Misericordia –. E’ stato accertato che la BPCO è la terza causa mondiale di morte: una stima dell’OMS del l 2000 circa 2.7 milioni di persone sono morte di BPCO nel mondo. In Italia ed in Umbria in particolar modo la patologia ci allarma fortemente :in Italia muoiono 50 persone al giorno, 18.000 all’anno, in Umbria la prevalenza di BPCO è tra le più alte in Italia, anche in rapporto all’elevato numero di fumatori “.
Quali sono i sintoni della malattia?
“ I pazienti con BPCO- risponde sempre il dottor Dottorini- presentano sintomi come la tosse ed espettorato a difficoltà respiratoria anche per sforzi modesti. La malattia è causata sia da predisposizione genetica che da fattori ambientali ( oltre al fumo di sigarette, maggior fattore di rischio, inquinamento ambientale ed esposizione lavorativa a polveri e sostanze chimiche )”.
Come viene fatta una diagnosi corretta ?
“La diagnosi deve comunque essere confermata da prove di funzionalità respiratoria ( spirometria ), che ne determinino la gravità e che permettono di seguire il decorso della malattia. La gravità della BPCO ( lieve, moderata a o grave), determinata in base alla compromissione della spirometria, alla gravità dei sintomi e alla presenza o meno di altre malattie polmonari, come asma e tubercolosi, è fondamentale nel programmare la terapia”.
Una spirometria eseguita con pletismografia e la valutazione radiologica con TC del torace permette di definire e quantificare l’enfisema polmonare, che come noto consiste nella distruzione degli alveoli polmonari, con conseguente compromissione dell’ossigenazione ematica e difficoltà respiratoria, anche grave.
Un trattamento efficace include le seguenti componenti: accertare e monitorare la malattia, ridurre i fattori di rischio ( in particolare cessazione del fumo di sigarette ), trattare la BPCO in fase di stabilità tramite interventi farmacologici e non farmacologici, trattare le riacutizzazioni e, cioè, il peggioramento dei sintomi nel breve periodo ( spesso determinato da infezioni broncopolmonari ), che richiedono cure mediche, domiciliari o ospedaliere. Il trattamento della BPCO stabile comprende l’uso di farmaci broncodilatatori e , in certi pazienti, dei cortisonici inalatori per controllare i sintomi della malattia; i pazienti sono sottoposti a vaccinazione antipneumococcica e, annualmente, a vaccinazione antiinfluenzale. I trattamenti non farmacologici comprendono: programmi di riabilitazione respiratoria, ossigeno- terapia domiciliare a lungo termine e, in situazioni limitate, ventilazione meccanica non invasiva con maschera e interventi chirurgici ( dalla pneumonectomia riduttiva fino , in casi estremi e selezionati al trapianto polmonare ).
“Recentemente si sono sviluppate tecniche endoscopiche per il trattamento dell’enfisema polmonare- dice il Dr. Stefano Baglioni, responsabile della Unità di Terapia Respiratoria (UTIR)-L’uso di questi rimedi innovativi è oggi limitato e concentrato nei centri pneumologici che sono L’uso di questi rimedi innovativi è oggi limitato e concentrato nei centri pneumologici che sono attivi nell’ambito della Pneumologia Interventistica e dotati di un reparto in grado di gestire le eventuali complicanze.
La metodica più diffusa consiste nel posizionamento mediante fibrobroncoscopio all’interno dei bronchi di ”valvole unidirezionali”, in modo da escludere dalla ventilazione le aree di polmone gravemente compromesse dall’enfisema. La procedura – prosegue il Dr. Baglioni- può essere effettuata in Day Hospital o con ricovero di due giorni ca ed è ben tollerata dai pazienti. La procedura si è rilevata sicura, gravata da poche complicanze facilmente controllabili ed in grado di fornire benefici nei pazienti affetti da BPCO con prevalente enfisema, riducendo il volume toracico ed aumentando il flusso respiratorio. Questo approccio può fornire i vantaggi clinici dell’intervento chirurgico di riduzione polmonare , senza gli elevati rischi e costi associati a tale procedure.
Il Centro di Endoscopia Bronchiale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia è contraddistinto da una esperienza ultratrentennale, con circa duemila broncoscopie all’anno e negli ultimi anni si è arricchito delle metodiche più avanzate ( posizionamento di valvole endobronchiali, EBUS, criobiopsie, inserimento di stent tracheobronchiali, laser e brachiterapia ).
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