Azienda Ospedaliera di Perugia

Carcinoma della cervice uterina, il punto sulla fase diagnostica e terapeutica

Il Servizio di Prevenzione, Diagnosi e Terapia della Patologia del Tratto Genitale Inferiore c/o Ostetricia e Ginecologia




In Italia il carcinoma della cervice uterina è il quinto tumore più frequente nelle donne al di sotto dei 50 anni di età, ma nell’ultimo decennio l’incidenza è in progressiva riduzione grazie all’attivazione dei programmi di screening. La storia naturale di questo tumore è caratterizzata dall’infezione da HPV (Human Papilloma Virus) a trasmissione prevalentemente sessuale, sull’epitelio della cervice uterina, determinando inizialmente una lesione precancerosa (neoplasia intraepiteliale) di basso grado (CIN I /LSIL) che può evolvere verso lesioni più severe (CIN II-III /HSIL), fino al carcinoma.

Il dottor Angelo Baldoni, responsabile del Servizio di Prevenzione, Diagnosi e Terapia della Patologia del Tratto Genitale Inferiore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Ospedale di Perugia diretta dal professor Sandro Gerli, fa il punto sulla fase diagnostica e terapeutica di questa patologia. “Alla base c’è la prevenzione primaria: vaccinazione anti-HPV, educazione sanitaria e promozione alla salute – spiega il dottor Baldoni - Lo screening di primo livello, invece, prevede PAP test e Test HPV, mentre quello di secondo livello serve per poter diagnosticare in fase asintomatica e con anni di anticipo, lesioni precancerose del collo dell’utero per le quali sono previsti interventi conservativi che non vadano, quindi, ad alterare la funzione dell’utero.”

Il carcinoma della cervice uterina è la neoplasia che più si presta allo screening: non solo ha una lunga fase pre-invasiva, ma gli stadi invasivi in fase iniziale, diagnosticati quando asintomatici, possono essere trattati meno radicalmente e con maggiore successo degli stadi diagnosticati sintomatici. Inoltre, l’utilizzo delle attuali strategie terapeutiche garantisce un miglioramento della qualità della vita della donna, a garanzia della fertilità e della sessualità.

Presso il Servizio di Prevenzione, Diagnosi e Terapia della Patologia del Tratto Genitale Inferiore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia viene svolto il 2° livello diagnostico-terapeutico per lo screening del carcinoma della cervice uterina.

Il Servizio, inserito nell’ambito delle attività della Scuola di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia dell’Università degli Studi di Perugia, ha contribuito alle attività didattiche, di ricerca e formazione nell’ambito della fisiopatologia del Tratto Genitale Inferiore Femminile.  
“Al Servizio di Colposcopia afferiscono pazienti con PAP Test anormale o Test HPV positivo inviati dal Centro Screening Regionale. Il ruolo della colposcopia è di individuare la lesione preneoplastica o neoplastica valutandone l’estensione e il grading a cui seguirà una biopsia mirata a guida colposcopica – continua il dottor Baldoni - Il prelievo bioptico viene inviato al Servizio di Anatomia Patologica per il relativo esame istologico che rappresenta il ‘gold standard’ nella diagnostica oncologica.”






Presso lo stesso Servizio di Patologia è previsto il ritiro del referto istologico e un attento e corretto counseling con la paziente sia nei casi di follow up per lesioni di basso grado (CIN 1) che per programmazioni di interventi per lesioni di alto grado (CIN 2-3) o per persistenza del basso grado (CIN 1) oltre i tempi previsti dal protocollo regionale. “La paziente viene informata sul grado della lesione, sulla sua possibile ed eventuale progressione e quindi sulla tipologia e sulla modalità di intervento chirurgico da eseguire – sottolinea il dottor Baldoni - In presenza di lesioni pre-neoplastiche di basso grado (LSIL – Displasia Lieve -CIN 1) è previsto il follow up annuale (massimo 2 anni) per l’alta possibilità di regressione spontanea della lesione, mentre nelle lesioni di alto grado (HSIL - Displasia grave – CIS- CIN 3) la paziente verrà sottoposta ad intervento escissionale cervicale con Laser o Radiofrequenza. Si tratta di un piccolo intervento chirurgico per asportare le lesioni del collo dell’utero, detto conizzazione, di solito eseguito in regime di Day Surgery in anestesia loco regionale.  La terapia delle lesioni pre-cancerose cervicali ha come obiettivi l’escissione e/o distruzione completa della lesione, la bassa morbilità, la facile esecuzione della terapia, la conservazione della fertilità e della sessualità e l’ottimizzazione delle successive procedure di follow up. Nei casi di carcinoma invasivo verranno seguiti i relativi protocolli oncologici”.

All’Ospedale di Perugia vengono effettuati circa 400 interventi escissionali all’anno prevalentemente per lesioni pre-neoplastiche di alto grado (CIN 2-3) con ansa o microago a radiofrequenza: “Sono interventi eseguiti in anestesia loco-regionale a guida colposcopica con una efficacia terapeutica del 98%”.

Al ritiro del referto istologico dopo l’intervento, viene effettuato un counseling con la paziente a cui viene spiegato l’esito dell’esame diagnostico, programmato un ulteriore controllo a 6 mesi e consigliata la vaccinazione anti-HPV secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità.



FOCUS 

Nel 1993 nasce il “Servizio di Ginecologia Oncologica Preventiva” che, negli anni successivi, diventa Centro di Riferimento per le Patologie Pre-neoplastiche e Neoplastiche del Tratto Genitale Inferiore Femminile.

Dal 2015 è un Servizio di Alta Specializzazione in “Prevenzione, Diagnosi e Terapia della Patologia del Tratto Genitale Inferiore con attività di 2°livello nello Screening del cervico-carcinoma uterino interaziendale” per la relativa collaborazione con l’Azienda USL n.1-Regione Umbria.


Accedi alla pagina della

Clinica Ostetrica e Ginecologica

Contenuto inserito il 23-02-2022, aggiornato al 23-02-2022

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