La donazione di sangue e del plasma: il punto con il dottor Marchesi
Le donazioni di sangue salvano la vita di circa 630mila persone all’anno solo in Italia, in media una al minuto. Un gesto semplice, ma fondamentale per aiutare il prossimo e tenere sotto controllo la propria salute. In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, svoltasi il 14 giugno, abbiamo fatto il punto con il dottor Mauro Marchesi, direttore del Servizio Immunostrasfusionale e del Dipartimento di Scienze onco-emato-gastroenterologiche dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
“Le trasfusioni di sangue – spiega Marchesi - sono indispensabili nel trattamento di moltissime patologie. Un paziente affetto da talassemia, per fare un esempio, ha bisogno di circa 25 trasfusioni di sangue all’anno per vivere, mentre dopo un delicato intervento chirurgico come il trapianto di cuore, occorrono dalle 30 alle 40 sacche. Le trasfusioni servono anche per trattare patologie come la leucemia o le insufficienze renali croniche”.
Importante anche la donazione di plasma, la parte liquida del sangue: “Serve a produrre medicinali plasmaderivati come l’albumina o le immunoglobuline, utilizzati per diverse terapie gratuite e salvavita – puntualizza - da quelle per le malattie del fegato, fino ai trattamenti antitetano. Purtroppo, le donazioni di plasma non bastano a coprire il fabbisogno nazionale di tali farmaci e il Servizio Sanitario Nazionale deve in parte acquisirli sul mercato internazionale. Gli effetti della pandemia di COVID-19 hanno creato negli ultimi anni ulteriori problemi nell’approvvigionamento di questi medicinali, rendendo il plasma donato una risorsa ancora più necessaria”.
Donare il sangue è anche un modo per tenere sotto controllo la propria salute. “Al momento della donazione – specifica il dottor Marchesi - il donatore viene sottoposto a un emocromo completo e al test per individuare HIV, epatite B e C e sifilide e ai donatori periodici vengono controllati regolarmente anche i livelli di colesterolo, trigliceridi, creatinina e ferritina. I donatori di sangue hanno diritto al vaccino antinfluenzale gratuito”.
Il donatore che si presenta per la donazione segue il seguente percorso: registrazione, screening dell’emoglobina, visita medica di idoneità, invio di un referto personalizzato degli esami di laboratorio eseguiti in occasione della donazione.
A chi è aperta la donazione?
“A tutti i cittadini italiani e stranieri che dispongano di un documento di identità valido (alcune strutture, a seconda dei sistemi informatici adottati, potrebbero richiedere anche una tessera sanitaria). Per poter donare sono richiesti: età compresa tra i 18 e i 65 anni, buono stato di salute e peso corporeo minimo di 50 chilogrammi. La donazione di sangue intero da parte di donatori periodici di età superiore ai 65 anni fino a 70 può essere consentita previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio correlati all’età”.
Il dottor Marchesi ricorda come sia importante avvertire sempre il medico selezionatore delle eventuali malattie presenti o passate e specificare, in caso, se e quali farmaci si assumono regolarmente come terapia. “A seconda delle patologie (presenti, passate o croniche) esistono infatti dei protocolli che prevedono la possibilità di donare, ma anche l’eventuale esclusione permanente o la sospensione temporanea dalla donazione”.
Come avviene la gestione del donatore?
“Anche se non tutti lo richiedono – specifica - è sempre utile contattare prima la struttura e prenotare una donazione. In questo modo si potranno evitare file e lunghe attese, facilitando anche il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione. L'aspirante donatore, munito di un documento di identità valido, arrivato al servizio trasfusionale o all’unità di raccolta, dovrà compilare un questionario che servirà al medico selezionatore per individuare eventuali motivi di sospensione temporanea o di esclusione dalla donazione. A seguire ci sarà il colloquio conoscitivo con il medico per approfondire alcune delle risposte fornite nel questionario. Vengono poi prelevati dei campioni di sangue per effettuare dei test utili a garantire che il sangue raccolto sia sicuro e adatto per una futura trasfusione. Al donatore viene poi misurata la pressione arteriosa”.
Se, dopo il colloquio preliminare, il medico ritenga che le condizioni di salute del donatore, al momento, non sono ottimali, il candidato potrà tornare in un altro momento o astenersi dalla donazione. Sarà tempestivamente informato anche qualora emerga qualche anomalia dalle analisi e invitato ad eseguire ulteriori accertamenti e visite specialistiche.
Le tipologie di donazioni A seconda delle politiche adottate dalla struttura scelta, il donatore, superata la selezione, procederà con una donazione immediata oppure potrà tornare a casa e sarà convocato in un secondo momento dal Servizio trasfusionale o dall’unità di raccolta (donazione differita). Sarà poi indirizzato verso la scelta del tipo di donazione più adatta alle sue caratteristiche.
“La procedura più comune – spiega Marchesi - è la donazione di sangue intero che può essere fatta ogni 3 mesi per i maschi e le donne non in età fertile, due volte l’anno per le donne in età fertile. La procedura dura circa 15 minuti e una volta raccolta una sacca, pari a 450 ml, il sangue viene scomposto nelle sue tre componenti principali (globuli rossi, plasma, piastrine), che poi verranno utilizzate separatamente. L’alternativa più frequente è la donazione di plasma, che si ottiene tramite un processo chiamato plasmaferesi. Dura circa 50 minuti e si può ottenere grazie a un separatore cellulare collegato alla cannula (l’ago che viene inserito in vena). Il plasma donato si ricostituisce in poco tempo ed è possibile donare ogni 14 giorni. La donazione di plasma, oltre che per le trasfusioni, serve anche alla produzione di medicinali plasmaderivati, come ad esempio l’albumina o le immunoglobuline”.
Un’alternativa meno frequente è la cosiddetta piastrinoaferesi cioè la donazione delle sole piastrine, come sottolinea il direttore del Servizio Immustrasfusionale – “Dura circa un'ora e mezza e il procedimento è simile a quello della plasmaferesi: un’apparecchiatura separa la parte corpuscolata dal plasma ed estrae da questa le piastrine che vengono raccolte in un’apposita sacca. Il plasma, i globuli rossi e i globuli bianchi vengono reinfusi al donatore. La donazione di piastrine serve a creare, tra le altre cose, dei composti, noti come gel piastrinici, che vengono utilizzati principalmente per accelerare i processi di cicatrizzazione. I separatori cellulari consentono di effettuare anche le cosiddette donazioni multiple, ovvero donare più elementi del sangue contemporaneamente”.
Il sangue è una risorsa fondamentale e non esiste al momento un’alternativa che possa sostituirlo. Le sperimentazioni sul sangue sintetico, seppure promettenti, molto difficilmente potranno portare a cambiamenti su larga scala, se non in un futuro che è difficile immaginare prossimo.
INFO PER COME DONARE
Come deve fare il cittadino per venire a donare?
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CONTATTI
Donatori - Segreteria accettazione:
tel. 075 578 3884
Ingresso principale (piazzale Menghini) a sinistra, Blocco A, piano 0,
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tel. 075 578 2205
ingresso principale (piazzale Menghini), Blocco A, piano -1
PRENOTAZIONE DONAZIONE
Per prenotare la donazione o avere informazioni e chiarimenti sul percorso della donazione telefonare allo 075 578 3884 (Accettazione donatori), da lunedì a sabato, dalle ore 11:00 alle ore 13:00 oppure contattare la sede AVIS di riferimento
Per avere un colloquio con il personale medico addetto alla selezione dei donatori, telefonare allo 075 578 2205 o recarsi presso la struttura da lunedì a sabato, dalle ore 08:00 alle ore 11:30
ORARI
Donazione di sangue intero, di plasma e piastrine
Solo su appuntamento
da lunedì a sabato e 3° domenica del mese dalle ore 8:00 alle 12:00
tel. 075 578 3884
CHIUSO nei giorni festivi infrasettimanali