Il punto con il dottor Marco Prestipino, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Pediatrica
Dalle malformazioni gastrointestinali alle patologie delle vie urinarie, la Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia è ormai hub di riferimento regionale nel trattamento chirurgico di malattie anche molto rare che interessano il bambino e il neonato. A guidare la Struttura e l’equipe di chirurghi, il dottor Marco Prestipino, con cui abbiamo approfondito i principali interventi chirurgici effettuati presso la Struttura Complessa da lui diretta.
Dal neonato al bambino, quali sono gli interventi chirurgici che vengono effettuati e per quali patologie?
“In generale trattiamo tutte le malformazioni gastrointestinali nel neonato, l’atresia dell’esofago (ovvero un’incompleta formazione dell’organo), le atresie dei tratti intestinali sottodiaframmatici, ma anche le patologie della via urinaria e quelle a carico dei genitali, l’estrofia della vescica e della cloaca e la ricostruzione completa del pene e dei genitali. La casistica è molto ampia, sia nel neonato che nel bambino – spiega il dottor Prestipino – e la riuscita degli interventi è determinante per la salute futura di questi pazienti”.
Ci sono poi altre forme più rare come le malformazioni della parete addominale che prevedono la riparazione chirurgica nei piccoli pazienti appena nati: “Patologie come la gastroschisi, caratterizzata dalla fuoriuscita degli organi addominali, necessita di un intervento tempestivo nelle prime ore di vita del bambino – continua il Direttore di Chirurgia Pediatrica – Qualche settimana fa abbiamo effettuato un intervento su un piccolo paziente a cui abbiamo ricostruito la parete addominale, mentre due mesi fa abbiamo trattato un neonato affetto da onfalocele con la presenza del fegato extracorporeo”.
Presso la Struttura Complessa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia vengono effettuati interventi di altissima specialità tra cui le malformazioni anorettali: “Nel trattamento della fistola retto-vaginale, ad esempio, l’atto chirurgico diviene fondamentale per la futura continenza del paziente – puntualizza Prestipino - In sala operatoria disponiamo di uno strumento chiamato elettrostimolatore per studiare il decorso delle fibre muscolari della continenza e, dunque, riuscire a centrare il retto perfettamente mediano all’interno del complesso muscolare durante l’intervento, con ottimi risultati conseguiti”. Un’altra tipologia di intervento di alta specializzazione nel neonato effettuato all’Ospedale di Perugia è l’enterocolite necrotizzante, un’infezione che colpisce bimbi prematuri o a termine di basso peso e dipende da un basso flusso di sangue nell’intestino che diventa terreno di batteri ‘cattivi’. “Sono interventi salva vita e presso la nostra Struttura ne vengono eseguiti circa 10/15 all’anno. Il denominatore comune – sottolinea - è conservare più intestino possibile e limitare le resezioni sono nei casi in cui vi siano delle necrosi irrecuperabili nell’intestino”.
Quando, invece è utile la chirurgia cosiddetta mininvasiva?
“Ogni tipo di approccio chirurgico deve essere sempre e solo a vantaggio del paziente – spiega il dottor Prestipino - e ovviamente analizzato in base al caso. La stenosi dell’uretra posteriore, così come il trattamento del reflusso vescico ureterale e la calcolosi della colecisti possono essere risolti, ad esempio, per via endoscopica. In altri tipi di interventi, invece, ci avvaliamo dell’ausilio della stampa 3D che ci permette di studiare e analizzare con la massima precisione alcuni particolari casi clinici. Abbiamo utilizzato un modellino 3D per un caso di duplicazione gastrica studiando prima l’intervento che, in sala operatoria, è durato oltre 7 ore – precisa Prestipino - oppure per capire dove è situata una stenosi sulle vie urinarie e come intervenire sul paziente”.
Fondamentale, ricorda Prestipino, l’approccio multidisciplinare grazie al supporto di neonatologi, endocrinologi infantili, radiologi dell’Ospedale.