Il punto sulla fase terapeutica con il prof. Ettore Mearini
L’ Azienda Ospedaliera di Perugia è tra le poche a garantire una risposta sanitaria così diversificata, mini invasiva ed efficace.
L’ipertrofia prostatica è una patologia caratterizzata dall'ingrossamento della ghiandola prostatica ed è presente negli uomini al di sopra dei 50 anni.
Uno su 4 può sviluppare i sintomi tipici di questa patologia, come la difficoltà e l’urgenza minzionale e la necessità di alzarsi più volte durante la notte per andare ad urinare. Non infrequenti anche i sintomi delle complicanze, quali ematuria (sangue nelle urine), calcolosi vescicale ed infezioni urinarie recidivanti.
“Tali sintomi, con il progredire dell’età, diventano progressivamente ingravescenti e dopo i 60 anni quasi un uomo su due li riferisce – spiega il professor Ettore Mearini, direttore della struttura complessa di Urologia ad indirizzo Oncologico dell’Azienda Ospedaliera di Perugia - Il percorso diagnostico risulta particolarmente semplice e dopo la raccolta anamnestica dei sintomi, è previsto l’utilizzo di indagini quali il dosaggio dell’antigene prostatico specifico (PSA), la valutazione clinica con una esplorazione rettale, la uroflussimetria ed una ecografia dell’apparato urinario utilizzando anche la scansione trans-rettale”.
La Clinica Urologica ad indirizzo Oncologico di Perugia offre molte soluzioni terapeutiche innovative. “Oltre all’utilizzo dei farmaci della famiglia nutraceutica a scopo antinfiammatorio, vengono suggeriti farmaci alfalitici o inibitori della 5 alfa reduttasi. Sono farmaci eziologici che favoriscono lo svuotamento vescicale o una riduzione della ghiandola prostatica".
Particolare attenzione è rivolta, inoltre, a soluzioni chirurgiche. Fra quelle proposte ed applicabili, viene suggerita la rimozione con resezione endoscopica bipolare, ‘gold standart’ nelle linee guida, l’innovativa enucleazione prostatica con il laser ad holmium e la vaporizzazione ed enucleazione con il laser verde (Green Laser). Accanto a questi criteri innovativi esiste oggi, nella pratica clinica, anche l’utilizzo di una tecnica che prevede la coagulazione del tessuto utilizzando il vapore acqueo nebulizzato ad una temperatura di 70 gradi.
“Tutte queste soluzioni terapeutiche – continua il prof. Mearini - vengono applicate all’Ospedale di Perugia e tutta l’equipe ha ormai maturato un’esperienza consolidata. Le stesse tecniche trovano indicazioni diverse a seconda del volume prostatico da trattare, dei risultati funzionali e dalle aspettative che il paziente richiede, modulando inoltre le stesse anche in relazione alle condizioni di comorbilità che il paziente presenta, quali alterazione della coagulazione, ipertensione, diabete, patologie vascolari e neurologiche. Siamo quindi in grado di offrire una soluzione chirurgica confezionata sull’adenoma e sul paziente, garantendo percorsi terapeutici mininvasivi.
L’Azienda Ospedaliera di Perugia è tra le poche a garantire una risposta sanitaria pubblica così diversificata, mini invasiva ed efficace.
“Siamo pronti, nonostante l’evento pandemico, a rispondere in maniera innovativa su questa patologia - conclude il prof. Ettore Mearini - che grava in maniera significativa sulla qualità della vita negli uomini della terza età.”